Parrocchia della Trasfigurazione di Nostro Signore
Piazza Giovanni Paolo II, 2 – 25024 – Castelletto di Leno – Brescia –
Codice Fiscale 97004190175 – Partita IVA 03385840982
Il Parroco: Don Gianluca Loda – Telefono: 030-907915 – Cellulare: 333-2332854
Sito Internet: www.parrocchiacastelletto.it – e-mail: don.gianluca.loda@virgilio.it
Supplemento Straordinario n° 213 al BOLLETTINO PARROCCHIALE
7 MAGGIO 2017 – 4A di PASQUA – GIORNATA MONDIALE DELLE VOCAZIONI
Sono molti gli argomenti sui quali vorrei riflettere con voi… La mancanza di spazio mi limita a due soltanto, e parziali anche quelli.
► Giornata di Preghiera per le Vocazioni – sei novelli sacerdoti il 10 Giugno p.v.
► Raccolta delle offerte per le opere straordinarie della Nostra Parrocchia
► Rinnovo delle Promesse Battesimali – 7 maggio
► Prime Confessioni – 14 maggio
► Festa della Mamma – domenica 14
► Visita del Papa a Fatima in Portogallo il 12/13 maggio
► Festa Patronale – il 16/17 ed il 20/21 – raccolta delle buste in onore della Patrona
DAL VIAGGIO DEL PAPA
IN EGITTO
Nei giorni 28 e 29 aprile – Ecco un estratto del discorso di Francesco ai Musulmani dell’Università Al Azhar del Cairo – di fronte ai leader religiosi egiziani e ai partecipanti alla Conferenza di pace:
Il Papa ribadisce il suo convincimento: specialmente oggi «la religione non è un problema ma è parte della soluzione», l’antidoto contro «la tentazione di adagiarci in una vita piatta, dove tutto nasce e finisce quaggiù». Bergoglio cita i Dieci Comandamenti e in particolare quello che recita «non uccidere», spiegando che la violenza «è la negazione di ogni autentica religiosità».
«In quanto responsabili religiosi – aggiunge – siamo dunque chiamati a smascherare la violenza che si traveste di presunta sacralità, facendo leva sull’assolutizzazione degli egoismi anziché sull’autentica apertura all’Assoluto. Siamo tenuti a denunciare le violazioni contro la dignità umana e contro i diritti umani, a portare alla luce i tentativi di giustificare ogni forma di odio in nome della religione e a condannarli come falsificazione idolatrica di Dio». Perché «solo la pace è santa e nessuna violenza può essere perpetrata in nome di Dio, perché profanerebbe il suo nome».
«Insieme ripetiamo un “no” forte e chiaro ad ogni forma di violenza, vendetta e odio commessi in nome della religione o in nome di Dio - ha detto ancora Francesco – Insieme affermiamo l’incompatibilità tra violenza e fede, tra credere e odiare. Insieme dichiariamo la sacralità di ogni vita umana contro qualsiasi forma di violenza fisica, sociale, educativa o psicologica. La fede che non nasce da un cuore sincero e da un amore autentico verso Dio Misericordioso è una forma di adesione convenzionale o sociale che non libera l’uomo ma lo schiaccia».
Nella parte finale del suo discorso Bergoglio ha affermato che non serve «alzare la voce e correre a riarmarsi per proteggersi: oggi c’è bisogno di costruttori di pace, non di provocatori di conflitti; di vigili del fuoco e non di incendiari di scontri; di predicatori di riconciliazione e non di banditori di distruzione».
E ha detto che oggi, «mentre da una parte ci si allontana dalla realtà dei popoli, in nome di obiettivi che non guardano in faccia a nessuno, dall’altra, per reazione, insorgono populismi demagogici, che certo non aiutano a consolidare la pace e la stabilità».
Ma «nessun incitamento violento garantirà la pace», ha detto il Pontefice, «e ogni azione unilaterale che non avvii processi costruttivi e condivisi è in realtà un regalo ai fautori dei radicalismi e della violenza».
Per prevenire i conflitti e costruire la pace, ha concluso Francesco,
«è fondamentale adoperarsi per rimuovere le situazioni di povertà e di sfruttamento, dove gli estremismi più facilmente attecchiscono, e
bloccare i flussi di denaro e di armi verso chi fomenta la violenza. Ancora più alla radice, è necessario arrestare la proliferazione di armi che, se vengono prodotte e commerciate, prima o poi verranno pure utilizzate».
Dunque, «solo rendendo trasparenti le torbide manovre che alimentano il cancro della guerra se ne possono prevenire le cause reali».
Un impegno «urgente e gravoso» al quale «sono tenuti i responsabili delle nazioni, delle istituzioni e dell’informazione, come noi responsabili di civiltà, convocati da Dio, dalla storia e dall’avvenire ad avviare, ciascuno nel proprio campo, processi di pace, non sottraendosi dal gettare solide basi di alleanza tra i popoli e gli Stati».
Un forte e prolungato abbraccio tra Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar aveva segnato il termine del discorso dell’autorità musulmana sunnita. L’abbraccio tra il Papa e il Grande Imam è stato sottolineato dagli applausi convinti di tutti i partecipanti, che si sono alzati in piedi in senso di condivisione, prima che Papa Francesco prendesse la parola per il suo intervento alla Conferenza internazionale sulla Pace.
Un secondo abbraccio e una lunga stretta di mano tra Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar hanno poi salutato la fine del discorso del Pontefice.
Ecco le preghiere – bellissime
che ci vengono dai Pastorelli di Fatima
Preghiera del Perdono – insegnata dall’Angelo Custode del Portogallo nella primavera del 1916 ai tre pastorelli di Fatima:
Mio Dio io credo, adoro,
spero e Ti amo,
ti chiedo perdono
per tutti quelli che non credono,
non adorano, non sperano
e non Ti amano
Preghiera dell’Angelo – insegnata nell’autunno del 1916
ai tre pastorelli di Fatima:
Santissima Trinità,
Padre Figlio e Spirito Santo,
Vi adoro profondamente
e Vi offro il preziosissimo
Corpo Sangue Anima e Divinità
di Gesù Cristo, presente
in tutti i tabernacoli della terra,
in riparazione degli oltraggi,
dei sacrilegi
e delle indifferenze con cui è offeso.
E per i meriti infiniti
del Sacratissimo Cuore di Gesù
e per l’intercessione
del Cuore Immacolato di Maria,
Vi chiedo la conversione
dei poveri peccatori
Preghiere (giaculatorie) insegnate dal gesuita Padre Cruz ai Pastorelli:
Gesù, ti amo
Cuore Immacolato di Maria,
salva i poveri peccatori
Preghiera insegnata dalla B.V. Maria ai pastorelli il 13 luglio 1917 (dopo la visione dell’Inferno), che recitiamo al termine di ogni decina del Rosario:
Gesù mio, perdona le nostre colpe,
preservaci dal fuoco dell’inferno,
porta in cielo tutte le anime,
specialmente le più bisognose
della tua santa misericordia
Preghiera dell’Eucaristia
(che i Pastorelli hanno detto
spontaneamente il 13 maggio 1917):
O Santissima Trinità, vi adoro!
Mio Dio, mio Dio, Vi amo
nel Santissimo Sacramento!
Preghiera del Sacrificio
(quando si offre un’azione o un po’ di sofferenza in spirito di sacrificio)
insegnata il 13 giugno:
O Gesù, è per l’amore di Te,
in riparazione
per le offese commesse
contro il Cuore Immacolato di Maria,
e per la conversione
dei poveri peccatori